venerdì 19 agosto 2011

Scempio Usa in Sicilia : Arrivano le antenne-spia

Niscemi si Ribella. La giunta Pd-Mpa chiude un occhio: lavori al via anche se manca il nulla osta del Comune

Catania – Niente ombrelloni, pinne e occhiali, gli americani sotto Ferragosto hanno iniziato i lavori delle mega-antenne militari ad altissima frequenza a Niscemi, nel cuore della Sicilia, in provincia di Caltanissetta. La gente è all’oscuro di tutto, immense parabole basculanti e una grande colata di cemento stanno cambiando il volto della monumentale sughereta di contrada Ulmo, un sito d’importanza comunitaria, dove gli agricoltori non possono realizzare muretti in cemento né stradine di servizio. Le foto che il Fatto può mostrare, scattate dal consigliere comunale di Niscemi Massimiliano Ficicchia, rappresentano la prova che lo “scempio” è iniziato.

Nella calura estiva il fresco dei sugheri secolari ha lasciato spazio a centinaia di Tir e motopale che si aggirano rivoltando il terreno per piantare pilastri di ferro e cemento. Al posto dei muretti a secco adesso c’è un reticolato con un grande cartello: “Warning – U.S. Navy Installation – Installazione militare della Marina statunitense”.

“Qui si gioca con la salute dei cittadini”, incalza il consigliere Ficicchia che per protesta è uscito dalla maggioranza targata Pd-Mpa, che sarebbe “distratta”, anche se il sindaco Giovanni Di Martino in passato è stato sempre in prima fila durante cortei e manifestazioni. Tutto iniziò nel 2001 con un accordo bilaterale tra gli Usa e l’Italia siglato dal governo Berlusconi e ratificato nel 2006 da Romano Prodi con una clausola: la Regione Sicilia doveva dare il nulla osta. Con un decreto del 2007 la competenza per il rilascio della Valutazione Impatto Ambientale è passata al Comune di Niscemi. Il primo nulla osta è stato annullato, il secondo non è stato concesso, secondo il consigliere Ficicchia, presidente della commissione consiliare sull’antenna Muos (Mobile User Object System), i lavori non potevano iniziare. C’è il rischio, secondo
il dossier del comitato No-Muos, della “violazione degli accordi bilaterali”.

Il portale nomuosniscemi.it contiene in apertura il volantino di battaglia del 2010 e un dossier corredato da numerose ricerche che sottolineano come “le esposizioni a lungo termine di campi elettromagnetici ad altissima frequenza, anche se non eccessive ma prolungate nel tempo, possono produrre insorgenze tumorali agli organi riproduttivi e leucemie”. Addirittura il fascio delle potenti antenne elettromagnetiche rispetto ai centri abitati sarebbe “sopra i limiti della legge 36/2001: 135 km”. Ma non è tutto visto che al mondo esistono soltanto tre installazioni di antenne Muos e gli americani hanno pensato bene di piazzarle al centro di luoghi desertici della Virginia, delle Hawaii e in Australia.

Le tre antenne basculanti in questione hanno ciascuna un diametro di 20 metri, la cementificazione riguarda un’area di 2059 mq della foresta protetta di Niscemi, “i campi elettromagnetici prodotti – si legge nel dossier No-Muos – vanno a interferire con qualunque apparecchiatura “elettrica”, inclusi by-pass, sedie a rotelle, pace-maker”. Non a caso, la costruzione del Muos era stata prevista inizialmente presso la base americana di Sigonella a Catania, ma poi, per evitare interferenze, l’operazione è stata spostata a Niscemi.

Oltre allo spettro del’inquinamento elettromagnetico il vero nodo è rappresentato dai rapporti Italia-Usa. Mentre i militari hanno delimitato l’area protetta, i vertici delle istituzioni sono silenti, per non parlare del governo nazionale e di quello regionale guidato da Raffaele Lombardo, leader dell’Mpa, lo stesso partito in cui milita il consigliere Ficicchia, che spiega: “Mi aspetto una presa di posizione chiara da parte di Lombardo ma anche da parte del sindaco di Niscemi del Pd che è suo alleato. Il ricorso al Tar deve essere fatto immediatamente, gli americani hanno semplicemente comunicato l’inizio dei lavori al Comune, è uno scandalo. Dov’è finito il necessario nulla-osta dell’ufficio tecnico? Mi rendo conto che la questione è politica e di livello nazionale”. L’appuntamento è per il dopo Ferragosto con l’organizzazione di una nuova grande manifestazione.

da Il Fatto Quotidiano del 14 agosto 2011

Stampa il post

Nessun commento:

Posta un commento

Articoli Correlati