
Nell'operazione che mirava a catturare un leader talebano, l'Isaf ha anche ammesso di avere ucciso un individuo "che ha minacciato le forze di sicurezza con una pistola" e che "ad una verifica successiva è risultato essere un dipendente della polizia nazionale afghana".
Successivamente, i militari hanno visto "un individuo fuggire dalla parte posteriore dell'edificio e lo hanno ucciso quando erroneamente è stato visto portare in mano un oggetto che sembrava un arma. Più tardi le forze di sicurezza hanno scoperto che si trattava di una adolescente afghana disarmata". Il vicecapo dello staff dell'Isaf per le comunicazioni, contrammiraglio Hal Pittman, ha "chiesto scusa ai membri del governo afghano, alla gente dell'Afghanistan e, quello che è più importante, ai famigliari delle persone uccise nella nostra azione".
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