
L’accusa di stupro di massa a volte è una realtà, ma anche una classica propaganda di guerra. In questo caso, una bugia di questa natura è stata accuratamente costruita dai servizi della NATO contro il colonnello Gheddafi. Ricordiamo la sua cronologia:
Il 29 marzo 2011, la giovane Imam al-Obeidi (29) entra nella hall dell’Hotel Rixos a Tripoli, che ospita molti giornalisti occidentali. Afferma di esser stata arrestata due giorni prima in un posto di blocco, e poi di essere stata rapita e violentata da 15 uomini pro-Gheddafi. Mostra le sue ferite ai giornalisti del New York Times e di Reuters, prima di essere presa dai servizi di sicurezza. La giovane donna diventa rapidamente un’icona e dà varie interviste alla stampa occidentale. In definitiva, ha lasciato la Libia il 5 maggio, attraverso la Tunisia, con l’aiuto dei servizi segreti francesi e prima è andata in Qatar e poi ha ottenuto asilo politico negli Stati Uniti, grazie all’intervento della Segretaria di Stato Hillary Clinton.