Voi invadete il Bahrain. Noi cacciamo Muammar Gheddafi dalla Libia. Questa, in breve, è l’essenza di un accordo raggiunto fra l’amministrazione Obama e la dinastia saudita. Due fonti diplomatiche, presso le Nazioni Unite, confermano indipendentemente che Washington, tramite il Segretario di Stato, Hillary Clinton, abbia dato il via all’Arabia Saudita di invadere il Bahrain e schiacciare i movimenti pro democrazia dei loro vicini, in cambio di un voto affermativo, da parte della Lega Araba, per la realizzazione della no-fly zone sulla Libia – il fondamento principale che ha condotto alla risoluzione del 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
La rivelazione proviene da due differenti funzionari diplomatici, uno europeo ed uno membro del BRIC, ed è stata fatta separatamente ad uno studioso statunitense, e alla redazione dell’Asia Times Online. Secondo il protocollo diplomatico i loro nomi non possono essere comunicati. Uno dei diplomatici ha riferito “Questa è la ragione per la quale non possiamo sostenere la risoluzione 1973. Abbiamo discusso del fatto che Libia, Bahrain e Yemen erano dei casi simili, ed abbiamo richiesto una missione esplorativa. Manteniamo la nostra posizione ufficiale, ovvero che la risoluzione non è chiara, e che possa essere interpretata in modo belligerante”.
venerdì 29 aprile 2011
giovedì 28 aprile 2011
DIFFONDI e CONDIVIDI : Missili cruise all’uranio impoverito sulla Libia
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Il sostegno militare ai golpisti di Bengasi contro il dittatore di Tripoli si effettua a danno dei civili. Circa 1 su 10 missili sfugge al controllo e si schianta a caso nell’area bersaglio. Ma tutti i missili, che hanno una testata rivestita di uranio impoverito o che soltanto hanno i loro stabilizzatori di uranio esaurito, inquinano la zona. Così, il presunto bombardamento "umanitario" ucciderà nei prossimi anni, migliaia di civili", ha detto il professor Massimo Zucchetti.
Le questioni che riguardano l’Uranio impoverito e la sua tossicità hanno talvolta, negli anni recenti, esulato dal campo della scienza. Lo scrivente si occupa di radioprotezione da circa un ventennio e di
Le questioni che riguardano l’Uranio impoverito e la sua tossicità hanno talvolta, negli anni recenti, esulato dal campo della scienza. Lo scrivente si occupa di radioprotezione da circa un ventennio e di
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martedì 26 aprile 2011
Siria: attenti al copia/incolla
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oltrelamente
di Marco Santopadre - RadioCittaAperta.
Secondo i media internazionali, quelli che non hanno corrispondenti sul posto ma influenzano migliaia di media locali in tutto il pianeta, ieri in Siria ci sarebbero stati decine, se non centinaia di morti. Il canale ‘all news’ Rai News, questa mattina apre i suoi notiziari affermando che “ieri a Damasco ci sono stati 112 morti nella repressione governativa delle manifestazioni, compresi inevitabilmente alcuni bambini. Lo affermano fonti dell’opposizione”. E poi? C’è qualche conferma da parte di fonti indipendenti locali? C’è qualche giornalista occidentale che si trova in Siria che possa testimoniare delle stragi di ieri? Non è dato sapere… Come per i primi giorni della rivolta di Bengasi contro Gheddafi, a trasformarsi in titoli da prima pagina sono i brevi e incontrollabili post su Facebook e su Twitter di qualche ‘blogger’ locale. Che poi, magari, vive a Londra o a Washington o a Dubai.
Secondo i media internazionali, quelli che non hanno corrispondenti sul posto ma influenzano migliaia di media locali in tutto il pianeta, ieri in Siria ci sarebbero stati decine, se non centinaia di morti. Il canale ‘all news’ Rai News, questa mattina apre i suoi notiziari affermando che “ieri a Damasco ci sono stati 112 morti nella repressione governativa delle manifestazioni, compresi inevitabilmente alcuni bambini. Lo affermano fonti dell’opposizione”. E poi? C’è qualche conferma da parte di fonti indipendenti locali? C’è qualche giornalista occidentale che si trova in Siria che possa testimoniare delle stragi di ieri? Non è dato sapere… Come per i primi giorni della rivolta di Bengasi contro Gheddafi, a trasformarsi in titoli da prima pagina sono i brevi e incontrollabili post su Facebook e su Twitter di qualche ‘blogger’ locale. Che poi, magari, vive a Londra o a Washington o a Dubai.
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martedì 19 aprile 2011
La Libia e la nuova dottrina strategica degli Stati Uniti
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di Thierry Meyssan*
L’operazione militare alleata in Libia segna un importante cambiamento strategico. Washington ha rinunciato ad una guerra di occupazione e ha affidato ai suoi alleati le future operazioni di terra. Thierry Meyssan delinea il nuovo paradigma strategico degli Stati Uniti: la globalizzazione forzata viene interrotta, l’era dei due mondi comincia.
![]() | ![]() Si dice spesso che i generali non vedano i cambiamenti e preparino la prossima guerra come se dovesse essere simile alla precedente. Questo vale anche per i commentatori politici: interpretano i nuovi eventi, non per quello che sono, ma come se ripetessero quelli che li hanno preceduti. |
Discorso al Parlamento siriano del Presidente Bashar al-Assad
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di Bachar El Assad*
![]() | ![]() Signor Presidente dell’Assemblea, signore e signori, membri dell’Assemblea del Popolo, è per me un grande piacere incontrarvi ancora una volta in questa illustre istituzione, per parlare della situazione che coinvolge il nostro Paese e tutta la regione e per rivolgermi, attraverso voi, a tutti i figli della Siria; la Siria, che è nel cuore di ognuno di noi, castello invincibile, con le sue glorie, con la sua gente, in ogni provincia, città, villaggio. Mi rivolgo a voi mentre viviamo circostanze eccezionali, eventi le cui conseguenze mettono a dura prova la nostra unità e la nostra stessa sopravvivenza. Si tratta di una prova che si ripete ciclicamente a causa della congiura permanente contro questo paese. Grazie alla nostra volontà , ai nostri legami solidali, ed alla volontà di Dio, ogni volta riusciamo a farvi fronte in un modo che non fa che aumentare la nostra forza e orgoglio. Il popolo siriano ha conquistato il diritto di tenere alta la testa. Vi parlo dal cuore con sentimenti di orgoglio per l’appartenenza a questo grande popolo, con la gratitudine per il vostro amore, ma parlo anche con sentimenti di tristezza e dolore per eventi che hanno causato la morte di nostri fratelli e figli. È mia responsabilità tutelare la sicurezza di questo Paese e garantirne la stabilità. Questo rimane il pensiero dominante nella mia mente, il sentimento nel mio cuore. |
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domenica 3 aprile 2011
IL MIGLIOR AFFARE È SEMPRE LA GUERRA
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Vincenzo Salerno

atimes.com
Bugie, ipocrisia e piani segreti. Ecco i dettagli che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha omesso nell’esporre all’America e al mondo intero la sua dottrina libica . Difficile comprendere cosa succede a causa dei tanti buchi neri che caratterizzano questa splendida piccola guerra che non è una guerra (“un’azione militare a raggio e a tempo limitati” come la definisce la Casa Bianca) e caratterizzata dall’incapacità dell’area progressista di condannare, allo stesso tempo, la crudeltà del regime di Muhammar Gheddafi e i bombardamenti ‘umanitari’ anglo-franco-americani.
La risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1973 ha operato come un cavallo di Troia, permettendo al consorzio anglo-franco-americano e alla NATO di diventare la forza aerea dell’ONU nel suo sostegno a un’insurrezione armata.
Al di là del fatto che questo accordo non ha niente a che fare con la protezione dei civili, esso è anche assolutamente illegale secondo la legge internazionale. L’implicito obiettivo finale, come a questo punto sa anche il più disperato dei bambini africani, è il cambio di regime.
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